IL PESCATORE DI ANIME

Liberamente ispirato a IL CONDE
di CLAUDIO MAGRIS

2024

Con ALBERTO ASTORRI e TONI BOSELLI

“Mentre mi trovavo in Portogallo” scrive Claudio Magris, “ho letto per caso su un giornale la notiziola dei festeggiamenti a un vecchio che da molti anni ripescava i morti da un fiume.» In questo racconto ritornano alcuni dei temi più cari all’autore: indifferenza, amore, oblio sono qui personificati non solo e non tanto dalla figura del Conde, a metà tra «angelo custode» e «controllore al mattatoio», quanto dal protagonista senza nome, suo compagno e anonimo barcaiolo e sua vittima, un uomo alla ricerca di sé stesso nelle acque paludose del fiume Douro.

Questo spettacolo nasce dall’amore per le parole di Magris, un lungo e senza fiato flusso di emozioni dell’anonimo barcaiolo, un uomo che non agisce nel momento in cui dovrebbe, che sembrerebbe subire gli eventi della sua esistenza ma che finisce poi per dimostrare, come un eroe di un racconto di Conrad, di avere la capacità di vivere a fondo l’istante, il possesso presente della propria vita.
L’anonimo barcaiolo, Maria, la Giba, il bambino, quattro vite perse per la fesseria di una sera e la cattiveria di uno solo che gli avrebbe voluto bene se fossero stati morti annegati. 
E’ stato possibile fare di questo racconto una narrazione teatrale perché la storia è piena di immagini, profumi, suoni, colori, è piena di vita ma c’è anche il grigio della pioggia e della morte.

Lo spettacolo è una partitura per voce e strumenti a percussione. Mantenendosi nella tradizione del teatro di narrazione affonda però dentro un mondo suggestivo sonoro ispirato alle immagini e ai suoni di cui il racconto è pervaso.